sabato, aprile 14, 2007

Desierto..desierto


Eccoci qui, una serata finalmente tranquilla, un paio di bicchieri di chardonnay cileno e un po' di tempo per riassumere gli sviluppi della mia Pasqua nell'altro emisfero, nel deserto di Atacama...
Il più arido del mondo, dove non piove da 50 anni, dove per distese sconfinate non c'è altro che terra, distese di niente, una strada asfaltata e sabbia,molta sabbia...
All'improvviso del fumo, la piu' grande impresa di rame del mondo, Chiquicamata, nella provincia di Calama, nel bel mezzo del deserto..qui si estrae la maggior parte del rame mondiale (il Cile è il primo esportatore mondiale di rame e estrae i 2/3 del rame del mondo).
La città di Calama è nata per ospitare gli operai della miniera che ha 4 km di profondità, una specia di vulcano al contrario, in cui si utilizzano dei camion su misura per trasportare il prodotto fino alla cima.
San Pedro de Atacama è un paese di 5000 abitanti, in cui il numero di cani randagi supera di gran lunga quello delle persone e dove la gente si diverte andando ai rave party in mezzo al deserto quando i bar sono costretti a chiudere dopo la mezzanotte.
Anche io ci sono finita, una notte in cui ci illuminava solo la luna e le circa 3000 stelle che possiamo vedere ad occhio nudo ( sto facendo un corso di astronomia), a riscaldarci col fuoco e ballando al ritmo di tamburi locali.
E quando ho raggiunto i 5000 metri per vedere i geyser di acqua sulfurea che invadono una spianata ho anche sperimentato il mal d'altura...soluzione????
Secondo voi come fanno i lavoratori delle miniere a resistere a 16 ore di lavoro sotto terra???
si chiamano foglie di coca...somigliano all'alloro ma hanno un sapore pessimo e rilassano l'organismo, aiutano la circolazione e fanno passare il mal di testa provocato dalla mancanza di ossigeno nell'aria.
Io ovviamente non sapevo che si dovevano sputare una volta masticate e le ho ingoiate...con strane conseguenza per la mia digestione che non sto qui a spiegare...
Il nord del Cile è anche pieno di storia, di una storia cancellata dal dominio spagnolo, dimenticata dai pochi indigeni rimasti ma che riaffiora nei reperti archeologici, nelle tracce degli Inca che,prima che arrivassero gli spagnoli costruirono un cammino di 8500 km attraverso il quale trasportavano merci dalla Colombia fino alla città di Talca in Cile attraversando le Ande.
Insomma, il nord mi ha affascinato, stregato, ammaliato e non ha fatto altro che amplificare la mia voglia di scoprire fino in fondo questo paese pieno di sorprese.

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