giovedì, febbraio 21, 2008

L' "indesiderabile" leggerezza dell'essere


Il pittore della Plaza Mayor è uno dei miei sogni. Quasi ogni domanica passo davanti ai suoi quadri, li osservo, mi immergo nei suoi colori, li ammiro, li desidero e ormai quasi per abitudine gli chiedo quanto costano.
"El chico 1300 euros, el grande 1500" mi risponde lui, concentrato sull'ultima pennellata e su quel momento di fama della domenica pomeriggio.
Mi ritrovo sempre a desiderare quello che non posso avere, un'insoddisfazione atavica che mi impedisce di accettare i limiti, mi spinge a voler cambiare i pensieri altrui con parole non dette e mi fa sbagliare come sempre.
Quel quadro mi piace sul serio ma stavolta mi limiterò a fare l'ennesimo giro per la Plaza Mayor e a chiederne il prezzo..

sabato, febbraio 16, 2008

Aunque la maja desnuda cobre quince y la cama..

A volte ci sono dei percorsi, fisici e mentali, che diventano routine e ci dimentichiamo del valore che può avere quella passeggiata fatta tutte le mattine per andare a lavoro.
L'impresa in cui lavoro è piuttosto sui generis, la gente è anarchica, sinistroide, artistica, la maggior parte vive in un altro mondo e, nelle piccole soste su questo pianeta, ti sforna qualche perla di saggezza sull'aroma di noce moscata, sulle giornate di sole o quelle di pioggia e sui parti trigemellari.
Prima di tutto, di una persona che lavora a Madrid si potrebbe pensare che ha un ufficio nel centro della Gran Via, in quel viavai infinito di auto,gente e tendenze.
No, io per arrivare a lavoro devo attraversare un ponticello



Non stiamo parlando di un'altra città, è una zona di Madrid che sta a 20 minuti dal centro ma è piena di villette con cani che abbaiano, giardini coltivati, gente che ti saluta quando ti vede passare e un'aria da paesino in cui tutti si conoscono


E finalmente, dopo un'impegnativa salita per sgranchire le gambe, si arriva a Opuswine, il regno delle bottiglie di vino sparse qua e la, delle nuove conoscenze, delle urla, de "los cierres", dei carnet di giornalista falsi e del buen rollo. E quella cucina che sembra il paradiso dei sensi...

lunedì, febbraio 11, 2008

Nuovi spazi


Questa è la mia casa.
Da oggi la divido con me stessa, pulisco quando ho voglia (io spesso), ascolto la musica che voglio, lascio i vestiti a terra, invito chi voglio e me ne sto sola quando voglio.
Probabilmente domani già mi sembrerà troppo grande e vuota; o forse inizierò a godermi la solitudine di una serata passata a leggere o vedere un film.
Tutto sommato, la mia iperattività deve anche avere un limite!
La foto è della mia piccola artista;)